La nuova legge sul “fine vita” è stata al centro di un approfondito e partecipato incontro svoltosi presso l’ospedale di Feltre. Medici, studiosi, legali hanno affrontato uno dei temi di maggiore attualità, e complessità, nel dibattito pubblico nazionale dopo l’emanazione della nuova legge.
L’associazione Mano Amica, in collaborazione con il Comitato Etico per la Pratica Clinica dell’ULSS 1 Dolomiti, ha riunito presso la sala convegni dell’ospedale di Feltre alcuni dei maggiori esperti a livello regionale sulle questioni legate al fine vita e a quello che – per certi veri impropriamente – viene definito il “testamento biologico”, dopo l’emanazione della tanto attesa e dibattuta legge 219 dello scorso 22 dicembre. Un tema, quello del consenso informato alle pratiche mediche e cliniche e delle disposizioni anticipate di trattamento, dove si intersecano questioni etiche, medico-legali, giuridiche, culturali e religiose non facili da contemperare. Partendo dall’analisi di tre casi concreti, gli esperti chiamati ad intervenire hanno analizzato le disposizioni della recente legge nazionale sul fine vita, mettendone in evidenza gli elementi di novità, ma anche gli aspetti applicativi ancora da dibattere ed approfondire. Il dato certo è che le scelte del paziente vengono tutelate dalla nuova normativa in maniera chiara, ma non nell’ottica di considerare le volontà di chi le dispone come si trattasse di un asettico documento contrattuale, bensì nell’ambito di quella che vien definita la relazione di cura.
Sono numerose le figure che entrano in gioco nel delicatissimo periodo del fine vita, dal paziente all’equipe medica, dai familiari alle autorità giudiziarie, sino a quella totalmente nuova, introdotta dalla legge 219, del fiduciario.
La norma ha dunque aperto una strada nuova, che necessita però ancora di molti approfondimenti e di un cammino di confronto e di presa di coscienza, da parte in primis dei cittadini, chiamati ad informarsi, ma anche degli addetti ai lavori. L’obiettivo è quello di evitare pericolose semplificazioni e dare invece il là ad un percorso fatto anzitutto di scelte e pianificazioni il più possibile condivise, nel rispetto della dignità della persona e dei suoi principi, risultato tutt’altro che semplice, vista la complessità della materia, da conseguire.
Leave A Comment