“Serve ancora il Volontariato?”. E’ questo il titolo, evidentemente provocatorio, dell’incontro svoltosi al Museo Diocesano di Arte Sacra di Feltre, su proposta e organizzazione dell’Auser di Feltre e della Cooperativa sociale Portaperta. Al centro del dibattito il presente e il futuro delle associazioni di volontariato e di coloro che vi operano, e di quello che – in maniera indistinta – viene definito il mondo del “Terzo Settore”.

Ospite dell’incontro Giovanni Moro, docente universitario, scrittore, già segretario generale di “Cittadinanzattiva” e autore del libro “Contro il non profit”, a cui è stato demandato il compito di scandagliare la poliedrica, e a tratti contraddittoria, galassia a cui si riferisce questa classificazione.

Da più parti sono emerse voci assai critiche nei confronti della riforma del terzo settore, che non sembra avere dato le risposte attese, anzi, avere aggiunto confusione, burocrazia e precarietà ad un mondo che chiede invece certezze e semplificazioni per poter dare il meglio di sé.

Occorre insomma distinguere bene che cosa sia il volontariato e chi sono i volontari, in base a ciò che concretamente fanno per il bene collettivo e l’inclusione dei più deboli, e per evitare storture e fraintendimenti che hanno riempito anche le pagine di cronaca, ha sottolineato il professor Moro, figlio del compianto presidente del consiglio Aldo Moro, da cui ha evidentemente ereditato la passione civica e l’impegno per i beni e i diritti comuni.