Auditorium dell’Istituto Canossiano di Feltre gremito per l’atteso incontro con Antonio Scurati, l’autore di “M. Il Figlio del Secolo”, divenuto un vero e proprio caso letterario, e non solo.

L’appuntamento ha concluso la “Maratona di Lettura” 2019 dedicata quest’anno dal Comune di Feltre a Scurati, autore di successo già piuttosto noto anche al grande pubblico (tra l’altro, premio Campiello 2005 con Il Sopravvissuto), che con il primo volume dell’annunciata trilogia sul Ventennio ha scalato tutte le classifiche di vendita e fatto molto discutere, sia il pubblico che la critica. Un viaggio, quello di “M. Il Figlio del Secolo”, nel fascismo “visto dal di dentro”, con gli occhi e la mente di Mussolini, secondo il procedere della cronaca, più che con lo sguardo della storia.

Davanti al pubblico feltrino Scurati non si è sottratto ad un’analisi puntuale, a tratti cruda, mai banale del primo quinquennio dell’epopea fascista, tracciando astuzie e abilità politica, ma anche opportunismo e violenza metodica, di Benito Mussolini e della sua ascesa, prima incerta, poi travolgente.

“E’ giunto il momento di fare i conti con il nostro passato senza preconcetti”, ha detto tra l’altro Scurati; “di renderci conto che il fascismo è una creazione tutta italica e fa parte della nostra storia; di essere alla fine convintamente antifascisti, come sono anche io– ha sottolineato ancora Scurati – ma non per “partito preso”, bensì a seguito di un‘analisi storica, culturale e sociologica di cosa il fascismo fu, di quali condizioni ne favorirono l’esplosione, di quali metodi fece propri, di quali risultati produsse sulla popolazione italiana ed europea per tutto il Novecento.

Foto Silvio Bettega (F-Cube)